Le plusvalenze sono un po' il marchio di fabbrica dell'Udinese. Ciò è dovuto anche e soprattutto all'ottimo lavoro di scouting che il club negli anni ha rinforzato. In occasione dei trent'anni dall'inizio dell'avventura di Gianpaolo Pozzo come proprietario bianconero, il portale Calcio&Finanza ha analizzato i dati relativi ai bilanci e alle plusvalenze storiche dei friulani. Dal 1992/93 ad oggi, l'Udinese ha avuto un impatto a bilancio positivo dalle cessioni per 647,8 milioni di euro, a fronte di un fatturato netto di 820,3 milioni. Numeri importanti, ottenuti grazie alle plusvalenze effettuate nel corso degli anni, ed in particolare nella stagione 2012/13, quando i bianconeri incassarono 87 milioni di plusvalenze.

La singola plusvalenza da record, però, risale al 1999, con la cessione di Amoroso al Parma, che generò ben 71 miliardi di plusvalenza, circa 37 milioni di euro. Undici in più dei 26 ottenuti dalla cessione di Alexis Sanchez al Barcellona. Un po' a sorpresa, al terzo posto c'è la cessione di Giannichedda alla Lazio, che generò una plusvalenza di oltre 22 milioni di euro. Nella top-10 ci sono anche le cessioni di Cuadrado e Handanovic, fino all'ultima, quella di Pereyra alla Juventus. Fuori dai primi dieci, invece, gli addii di Benatia e Bierhoff.

Sezione: Focus / Data: Sab 30 luglio 2016 alle 09:30
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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