Domenica sera, dieci di dicembre, ore diciannove: e derby sia.

Affascinante: Treviso è squadra che non si può odiare, sportivamente parlando. Troppo legati, noi, a Stefano Pillastrini, per tutti Pilla, che subentrò a Fabrizio Frates (anno 2002) cercando di porre rimedio ad una stagione messa molto male, tipo una vinta su dieci. Fece dodici vittorie, il 50%, non salvando la squadra. Significative alcune fra esse, come quelle contro Fortitudo e Cantù: non bastò.

Era la squadra di Demetrius, Cantarello, Burke; di Jerome Allen (tornato per il finale di stagione), di Miki Mian, dei due giovanissimi Michele, Ferrari e Antonutti, che domani si affronteranno in campo con responsabilità ed esperienze notevolmente incrementate.

Già: Michele Antonutti, in uscita da Pistoia, era stato accostato alla formazione bianconera la scorsa estate, per rimpinguare il roster in posizione "due-tre” dove poi sono state fatte altre scelte. Da qualche gara è stato riarruolato alla causa trevigiana, e i risultati si sono visti: terzo marcatore della squadra dopo Brown e Sabatini, miglior tiratore da tre del girone Est, miglior media generale della lega: fisicità ed esperienza al servizio della truppa biancoblu.

L’arma più temibile è però il gruppo del Pilla: detto di Michele, otto anni a Udine di cui un paio da capitano, unico americano del gruppo è John Brown III. Venticinquenne virgulto di High Point, un anno alla Virtus Roma ci ha fatto capire che questa ala grande fa paura: in questa stagione sforna quasi venticinque punti di media, cinque rimbalzi, 60% da due. Chris, Ciccio, Ous e Benevelli sono avvisati. Altra personalità di caratura è Fantinelli: ormai una carriera intera a Treviso, il faentino di scuola Virtus è il tramite che permette continuità ad un gruppo fondamentalmente nuovo. L’infortunio del centro Bruttini è neutralizzato dall’arruolamento di un altro ex-Pistoia, Eric Lombardi; il ventiquattrenne coloured torinese, di scuola biellese, consentirà con la sua fisicità di supplire al meglio all’assenza del trentenne di Siena che l’anno passato svitava lampadine alla Virtus. Per lui la frattura da urto al bacino gli costerà almeno due mesi di stop. Auguri, Davide.

Completano il roster l’ottimo play-tiratore Sabatini, ex-Ravenna e figlio del già-patron della Virtus, Claudio; l’esperto italo-argentino Bernardo Musso, l’anno passato a Ferentino ma un passato arancione in una delle ultime stagioni Snaidero; Matteo Imbrò, play-guardia anche lui da Ferentino; infine Matteo Negri, altro ex-Virtus. Completano il roster i giovani Barbante, Poser e De Zardo.

Udine da parte sua deve fare i conti con la perdurante assenza di Maurino Pinton, a sua volta ex di turno con la mano fratturata; in dubbio Michele Ferrari, già non a referto contro Piacenza; si spera nel recupero totale di alcuni giocatori, come Veideman e Diop, che per differenti ragioni sono apparsi affaticati contro l’Assigeco. Udine deve giocare al massimo delle proprie possibilità, esattamente come coach Lino ha chiesto nel dopogara di giovedì. Sicuramente gli ospiti saranno più freschi dei bianconeri, ed è proprio per questo che la prestazione dovrà essere maiuscola.

Certo: contro Piacenza ha influito psicologicamente la differenza in classifica, quella di talento, l’errata consapevolezza di essere superiori e di conseguenza poter prevalere senza sforzi. Sbagliato: la Dea del Basket ha deciso benevolmente, ma consideriamolo un jolly giocato. Treviso ha talento, fisicità, schemi (ho detto di quanto ammiri il Pilla); se non si gioca al 110% si perde. E non facciamoci abbagliare dalla differenza in classifica: la DeLonghi gioca aperta, ma non in maniera sprovveduta; ed in difesa non basterà il compitino messo in campo contro Infante e soci.

Ultimo, piccolo appunto: il Settore D ha, a suo modo giustamente, invitato ad una maggiore partecipazione il resto del palazzo, apparso freddino per i primi tre quarti. Tre quarti: perché nell’ultimo periodo le voci si sono sentite, eccome.

Qualcuno mi ha rimproverato una probabile confusione febbrile per aver sostenuto le due tesi. Probabile, ma io tengo il punto: domani serve calore per tutta la gara; giovedì sera però la vittoria di Udine la si deve anche al ruggito del pubblico nell’ultimo periodo. Del sostegno di Teo e soci non ho mai dubitato: domenica, però, di fronte ci saranno i Fioi dea Sud che già l’anno passato, quando Udine prevalse a Cividale, misero in scena un tifo bellissimo. Cerchiamo di non essere da meno.

Palla a due alle diciannove; dirigeranno D’Amato, Pecorella e Pierantozzi; differita su UdineseTV con la premiata ditta Fontanini-Girometta, ma radiocronaca diretta sulle frequenze streaming di EffeRadio. La farà il sottoscritto, sempre questa febbre disgraziata me lo permetta.

Sezione: Focus / Data: Dom 10 dicembre 2017 alle 09:18
Autore: Franco Canciani
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