Dopo la battaglia vincente (e bruttina) del PalaBanca, i boys di coach Lino tornano al Carnera dove affronteranno una squadra, la Pallacanestro Forlì 2.015, storicamente ‘rognosa’ e difficile da battere.

A dispetto dei soli 20 punti in classifica, la formazione dell’esperto coach Giorgio Valli è formazione che sporca moltissimo le gare, puntando molto su una difesa durissima e sulle doti realizzative dell’israeliano Naimy e dello statunitense Joshua Jackson.

Dei 78 punti totali, infatti, la coppia foresta ne realizza quasi 36, seguita dal passaportato Dane Diliegro (ex-Verona) col quale il totale sale a 48. Il resto è equamente diviso all’interno della pattuglia italica, capitanata dall’ex-GSA Ricky Castelli (nove a partita).

Udine segna 74.2 punti di media, ma concede molti meno di Forlì grazie alla sua difesa tornata finalmente performante; le medie sono tutto sommato comparabili (meglio Udine da 2, meglio Forlì da tre, siamo lì dalla linea della carità) ma è sotto canestro (41 rimbalzi contro 34) che l’A.P.U. deve far valere la propria qualità. Rain e KayDee devono innescare Ciccio e Chris, apparsi in ottima forma nelle ultime performances friulane, contro il buon Dane e De Laurentiis, che all’andata fecero benino ma non a sufficienza. In particolare Pellegrino sta mantenendo le promesse fatte in sede di precampionato, quando fummo facili (e inascoltati) profeti sulle qualità del siciliano. Siamo teste di calcio, qualche volta c’inzertiamo.

L’andata? Fu la gara di Giovanni Severini, che ne mise 17; Udine però fu definitiva contro il pericolo pubblico Naimy (sei pezzi) e limitò Jackson, cui concesse ‘solamente’ 12 punti. Una partita in saliscendi, per tre mesi ultima vittoria bianconera in trasferta prima di settimana scorsa.

Come spesso accade, comunque, contro la GSA molti giocano la gara della vita, a testimonianza della forza e della reputazione che la società del pres Pedone ormai ha riscosso nell’ambiente; Severini, ad esempio, dopo quella gara non è quasi mai riuscito a ripetersi, totalizzando una media di otto pezzi scarsi ad allacciata di scarpe.

Capitolo infortunati: Udine ancora senza Andy Benevelli (lo rivedremo a Treviso?) e probabilmente anche priva di Nobile (ci è parso molto dubbioso stamattina, all’inaugurazione della BH del GM Micalich); Ous ha una caviglia in disordine ma ce la farà, come Pinton ormai arruolabile alla causa. Sul fronte forlivese rimane a casa Davide Bonacini: il play non ha passato l’esame dello staff medico biancorosso che gli ha prescritto ancora una settimana di riposo a causa dell’infortunio patito contro Orzibasket.

Ma non importa: Udine deve vincere, per portarsi a poche iarde dal trasformare in mèta il secondo obiettivo stagionale, l’ingresso ai playoff. Lo farà se Veideman si confermerà sulla via del recupero, se Dykes sarà il solito solido trascinatore e se la squadra riuscirà, oltreché a difendere come sa, a rimanere calma dalla linea dei liberi. Specialmente se gli arbitri Gagliardi, Raimondi e Buttinelli adotteranno il metro visto domenica scorsa a Piacenza, improntato alla tolleranza zero sui contatti nel pitturato. Nessuno mi toglie dalla testa, infatti, che con una media appena appena migliore del 53% finale ottenuto contro Biella alle F8, al sabato pomeriggio contro Derthona non sarebbe stato derby piemontese.

Io non ci sarò: il giorno del mio compleanno (gradita la vittoria come regalo) sarò difendente le eccellenze enoiche regionali in quel di Düsseldorf, nella locale kermesse vinicola denominata Prowein.

Spero che invece Lino ed i suoi ci siano: e che la rondine piacentina faccia primavera.

Sezione: Focus / Data: Dom 18 marzo 2018 alle 13:01
Autore: Franco Canciani
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