La situazione "after Brexit" così caotica e difficilmente interpretabile nelle sue conseguenze in tempi ristretti spiazza diversi imprenditori operanti in Gran Bretagna ed alle prese con scelte difficili per il futuro. Tra questi c'è anche Gino Pozzo, che è diviso tra l’Udinese e il Watford. Il numero uno della società è intervenuto al Messaggero Veneto per un commento sulla situazione e sui possibili scenari futuri: "Brexit? Non credo ci toccherà particolarmente. La società è in crescita, i diritti tv sono aumentati e il calcio è un mercato anti-ciclico. Qui c'è un clima di sorpresa, di incredulità rispetto a qualcosa che non sembrava possibile nè probabile e che ha colto alla sprovvista un po' tutti.

Il cielo però non ci crolla in testa e sono convinto che con un po' di tempo e calma le cose si rimetteranno a posto. Difficile fare valutazioni si quali saranno gli effetti pratici. A breve termine ci sarà minore capacità di investimento fuori dal Paese per via del cambio della moneta. Nel medio periodo, invece, ritengo si finirà per darsi delle norme in linea con le regole del mercato. Non ci dovrebbero essere grandi effetti sulla possibilità di usare giocatori stranieri, ma bisogna aspettare un attimo per le soluzioni che ritengo finiranno per equiparare tutte le nazioni. Per liberalizzare il tesseramento di qualsiasi straniero senza far differenze tra quelli che vengono dall'UE o da altre aree restando nel limite di 17 che già si applica oggi ai giocatori non formati nel Paese. Il problema non è tanto di nazionalità, quanto di permesso di lavoro, che si pone nel caso degli stranieri per i quali è richiesto un numero minimo di presenze in nazionale (anche assicurare la qualità degli acquisti ndr) e una serie di parametri".

Sezione: Focus / Data: Sab 25 giugno 2016 alle 13:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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