Pradè nel post partita è stato chiaro: "Non vogliamo cedere De Paul! L'offerta della Fiorentina c'è stata ma non abbiamo alcuna intenzione di venderlo". Insomma se le parole del Direttore Generale aprivano ad una cessione ormai imminente, quelle del Direttore Tecnico vanno completamente nel senso opposto.

De Paul resta? Se fosse per Velazquez assolutamente sì. Per il tecnico l'argentino è una pedina importante, un giocatore che perfettamente può adattarsi al suo modulo. E la società, che ancora non ha visto il vero RDP10, quello insomma che aveva convinto tutti in Argentina e (solo in parte minore) al Valencia, appoggia di buon grado l'idea del tecnico spagnolo, convinta che, se inserito nel giusto contesto tattico, De Paul possa dare davvero molto più. 

La cessione quindi non ora ma tra un anno, alla fine di una stagione che lo rivaluti sia tatticamente e tecnicamente ma soprattutto economicamente. Perché oggi il prezzo di De Paul, viste le prestazione poco convincenti della passata stagione, è molto basso rispetto a quello che l'Udinese vorrebbe incassare.

Tutta tattica quella di Pradé o parole sincere? La volontà della società, lo ripetiamo, è quello di valorizzare davvero il giocatore e venderlo solo quando il prezzo è consono. Non ora, quando le offerte di Fiorentina e Porto non sono più di tanto allettanti. 

Resta il nodo con il giocatore: l'argentino ha chiesto la cessione e reputa che Udine gli stia troppo stretta. Se deve restare deve avere le giuste motivazioni, altrimenti, ma questa è la mio opinione, è meglio che prenda un'altra strada. Sicuramente i colloqui tra le parti sono intensi e Pradè non è tipo da farsi mettere in piedi in testa da nessuno, tanto meno da un diez che ha ancora tutto da dimostrare.

Sezione: Focus / Data: Mer 18 luglio 2018 alle 08:40
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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