"Quello che ho visto sabato è stato un vero e proprio ammutinamento nei confronti della società”. Parole durissime e pesanti, pronunciate dall’ex direttore sportivo Carlo Piazzolla ai microfoni di Spazio Sport, rivolte ai giocatori dell’Udinese, sconfitti dal Torino. Dunque, stando a quanto affermato dall’ex dirigente, sarebbe in corso una sorta di guerra intestina tra la squadra e la società. I giocatori non seguono le direttive del tecnico Luigi De Canio e della dirigenza. Forse anche per questo si parla continuamente di addii imminenti di alcuni calciatori come Guilherme o Danilo. Voci inquietanti per il futuro dell’Udinese, non solo guardando anche alla prossima stagione ma soprattutto pensando ad una squadra che deve salvarsi in questo finale di stagione. Se le cose stanno così, diventa complicato pensare di raggiungere il traguardo prima di Palermo e Carpi. In una lotta per la salvezza contano elementi come unità, coesione e compattezza. Caratteristiche che l’Udinese, anche alla luce dell’ultima prestazione, dimostra di non possedere, sia in campo sia fuori. Non credo sia una bestemmia sportiva affermare che in questo momento la formazione friulana non ha né le parvenze di una squadra completa né l’idea di un progetto lungimirante. In campo i giocatori palesano alcuni limiti che non si riescono a superare e la dirigenza appare confusa anche di fronte alle tante voci che lasciano presagire una rivoluzione estiva.

Alla luce di questa situazione caotica, come arriveranno i bianconeri alla delicata trasferta orobica? Si riuscirà a sanare una spaccatura così drastica? La situazione appare molto incerta. La salvezza, che sembrava acquisita qualche settimana fa, è tutta da conquistare in questi ultimi 180 minuti da brividi. Arrivare ad un appuntamento così importante con una squadra spaccata al suo interno non è un gran segnale. Per di più ci sarà da affrontare un avversario che non ha intenzione di concedere nulla: l’Atalanta è già salva ma non vuole abbassare la guardia ed in casa può mettere in difficoltà chiunque.

Sarebbe interessante capire realmente cosa si è rotto nell’Udinese 2015/16, che a gennaio viaggiava spedita verso una salvezza tanto prevista quanto meritata. Obiettivi rivisti settimana dopo settimana, con la formazione friulana in lenta ed inesorabile discesa verso le zone basse. La squadra ha continuato a stupire, alternando buoni risultati che facevano ben sperare, con deludenti prestazioni. È stata una stagione all’insegna della discontinuità, con pochi lampi e tanti tonfi. Se di ammutinamento si tratta, quando ha avuto inizio? Oppure i giocatori hanno semplicemente staccato la spina e guardano già alla prossima stagione. In ogni caso la trasferta di Bergamo non ha mai fatto così tanta paura.
 

Sezione: Focus / Data: Mar 03 maggio 2016 alle 16:30
Autore: Federico Mariani
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