Piangere non serve a nulla. Siamo alla quarta sconfitta su cinque partite. Domenica a Milano sembrava che qualche passo in avanti lo avessimo fatto, contro il Torino invece perdiamo e male. E applaudiamo pure, forse prima dei giocatori dobbiamo crescere anche noi. Immagino che ci sia più di qualcuno che se il tiro di Jankto fosse finito in rete ora saremmo qui a parlare di tutta un'altra partita. Rassegniamoci.

Perché abbiamo perso? Scuffet e diventato pure maldestro ma ad inseguire Belotti che si lanciava sulla palla ciofecca chi c'era? E Fofana, che aveva illuso per venti minuti contro il Milan rischiava l'arresto per vagabondaccio. Hallfredsson, illuminato come un faro spento. Barak, senza Jankto in campo, era muto. Pezzella deve fare indigestione di frico e polenta prima di entrare allo Stadio Friuli. L'Udinese, insomma, non è affatto squadra.

Qualcosa di buono comunque c'è. Lasagna, sempre pronto a cercare spazi, pieno di volontà e tanta fame, peccato che non trovi mai nessuno per imboccarlo. Nuytinck, Larsen e i 15 minuti di Jankto che hanno dato segnali di essere dei giocatori. 

Nel secondo tempo hanno messo l'anima è vero, ma non basta nemmeno quella se non hai quel minimo di gioco. 

La nota più significativa è stata comunque l'assenza di Danilo, rimasto negli spogliatoi a causa, dicono le note ufficiali, di un risentimento muscolare. Fatico a crederci. 

Chiedo a Gigi che fine hanno fatto Balic, Ewandro?

Non ho voglia di sorridere, sono totalmente amareggiato. Perdere quattro partite su cinque mi fa venire il mal di stomaco e anticipando anche gli illuminati dell'ultima ora che non vale niente a salvare l'Udinese. Applaudendo questi giocatori gli si da solo l'impressione di aver giocato bene. Il medico pietoso uccide l'ammalato.

Ancora una volta diciamo che siamo solo all'inizio, e consoliamoci che sabato giochiamo contro la Roma.

A TU PER TU con Lorenzo Petiziol
Sezione: Focus / Data: Gio 21 settembre 2017 alle 17:01
Autore: Lorenzo Petiziol
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