L'Udinese Under 16 sta vivendo una stagione davvero straordinaria. I giovani bianconeri stanno superando ogni più rosea aspettativa ed ora, dopo aver inanellato una lunga serie di risultati utili consecutiva, si ritrovano ad un passo dal sogno play-off. Alla guida dalla brigata bianconera, Simone Zompicchiatti, giovane allenatore ma di talento che con il suo lavoro sta stupendo gli addetti ai lavori. 

"Penso che i bilanci si possano fare davvero solo alla fine, soprattutto nel settore giovanile, dove gli obiettivi sono di lungo termine. Noi miriamo a mettere i ragazzi nelle migliori condizioni per poter crescere prima come persone e poi come giocatori" ci racconta il tecnico bianconero formatosi nell'Academy e ora alla prima stagione sulla panchina dell'U16. 

"Cerchiamo di costruire un ambiente sano e stimolante attorno a loro, ricco di valori. Se siamo bravi a convincerli che la persona viene prima dell’atleta, abbiamo creato il giusto terreno su cui poi seminare. Solo a quel punto, diventano importanti tecnica, tattica e tutte le altre componenti del gioco. Sotto tutti questi aspetti, il gruppo è cresciuto durante la stagione, ma sappiamo che possiamo migliorare ancora molto."

Fino adesso avete raccolto risultati importanti, figurando tra le migliori formazioni del settore giovanile bianconero. Puoi ritenerti soddisfatto o manca ancora qualcosa per rendere questa stagione davvero unica?

"Non è retorica, ma i risultati sono veramente effimeri nel settore giovanile. Tuttavia, giochiamo sempre per vincere. Queste due aspetti all’apparenza contrastanti, in verità coesistono nel settore giovanile, ed è importante coltivarli contemporaneamente. C’è soddisfazione quando negli allenamenti e nelle gare vediamo i ragazzi “affamati” di conoscenze e di calcio: per rendere unica questa stagione vogliamo crescere fino alla fine".

I play off sono alla portata? Possono essere un obiettivo?

"È bello pensare che i nostri ragazzi vengano al campo di allenamento sognando la Serie A, come fa ogni ragazzino quando comincia a tirare i primi calci al pallone. Per loro questa stagione è uno dei momenti importanti di un lungo percorso: il vero obiettivo sta alla fine di questa strada. Ora è importante coltivare dentro di sé la cultura del lavoro e del sacrificio, i sogni ne devono essere il carburante: se ci sono queste due componenti – sogni e sacrificio – allora penso che nel calcio, e nella vita, sia sbagliato porsi dei limiti".

Ti aspettavi di potertela giocare contro formazioni sulla carta più blasonate?

"Conoscevo questo gruppo da un po’ di tempo, e aveva già dimostrato di potersela giocare contro chiunque. In questo caso, vanno fatti i complimenti agli allenatori e agli staff che mi hanno preceduto e che hanno fatto crescere questa squadra di anno in anno. Io e il mio staff vogliamo proseguire il lavoro svolto nelle stagioni precedenti, dando qualcosa di nostro a questa squadra, in modo che possa prendere il meglio da tutte le persone che ha incontrato nel suo cammino".

La tua è una squadra che ha dimostrato di essere "matura". Quanto conta la mentalità?

"L’aspetto mentale è una delle componenti che caratterizza un giocatore e un intero collettivo, assieme alla tecnica, alla tattica e all’aspetto fisico. Tutti ricoprono notevole importanza, ma si può dire che quello mentale/emotivo sia il presupposto degli altri. D’altronde è il cervello che guida le nostre scelte e la loro applicazione: pertanto, se è messo nelle migliori condizioni di lavorare, allora le sue prestazioni saranno superiori".

Che insegnamenti dai ai tuoi ragazzi per continuare a credere nel sogno di vestire un giorno la maglia della prima squadra?

"Credo che gli aspetti cardine da curare non li inventiamo noi, ma siano noti: sacrificio, passione, ambizione, umiltà, ecc. Penso che per ambire ai massimi livelli, dove la competizione è altissima, serva avere “dentro di sé” qualcosa in più degli altri. Il talento è importante, ma sono i valori a fare la differenza.  Io ritengo che il più efficace insegnamento sia l’esempio: quello di tutti noi all’interno del Settore Giovanile, ma anche quello di chi sta coronando il suo sogno. In tal senso, credo che Scuffet e Meret, tra gli altri, debbano essere d’ispirazione, per il percorso che hanno fatto nell’Udinese, e per i valori umani che ogni giorno dimostrano dentro e fuori dal campo".

Fra tutti spicca Lirussi, uno dei maggiori talenti in prospettiva del panorama nazionale. Qual è il tuo commento?

"Eric è un ragazzo straordinario e ha talento. Proprio come si diceva sopra, la sua forza sono i suoi valori: la disponibilità con cui si pone in ogni allenamento, l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto, la sana ambizione e una grande bontà d’animo. È nel bel mezzo di un percorso che gli sta regalando tante soddisfazioni, ma sa che dovrà lavorare molto per arrivare fino in fondo. Deve sempre rimanere se stesso, ma non ho dubbi che lo farà. Il suo lavoro, quello di tutta la sua squadra e della società sono stati premiati con le sue convocazioni nelle varie Nazionali. Io credo molto in tutti i giocatori che abbiamo in rosa. Il fatto che Eric si stia ritagliando un posto in azzurro deve essere di stimolo per tutti".

Dove vuole arrivare Simone Zompicchiatti? Qual è il suo sogno?

"Sono un allenatore giovane, che ha il privilegio di poter lavorare per l’Udinese. Ora tutte le mie energie sono concentrate su questa stagione e sui ragazzi che sto allenando, e il mio desiderio è quello di farli crescere il più possibile e condividere con loro altri bei momenti. Ovviamente, ho un sogno, sono ambizioso, ma sono consapevole che, prima di poterci pensare, ho ancora tanto da lavorare e da dimostrare".

Qual è lo stato di salute del settore giovanile bianconero? Com'è il tuo rapporto con gli altri allenatori? C'è un confronto? 

"Vedo ogni giorno tantissime persone qualificate – responsabili, dirigenti, allenatori, collaboratori, ecc. – lavorare con grandissima passione all’interno del nostro Settore Giovanile, affinché possa ancora crescere: è il segnale di una realtà viva, ambiziosa e in crescita. Ritengo che il rapporto con i miei colleghi e con tutti i nostri responsabili sia uno dei nostri punti di forza. Ho ricevuto grande fiducia e sostegno in primis da tutto lo staff dirigenziale, guidato in maniera eccellente dal Direttore Alberto Cavagnis. Sotto la sua guida, stiamo facendo un ottimo lavoro e ottenendo grandi risultati. Inoltre, ci sono stima e collaborazione con tutti gli allenatori del Settore Giovanile, a partire dall’attività di base, da cui sono partito anch’io. Anche con gli allenatori delle categorie nazionali c’è grande confronto, che permette a tutti noi di crescere imparando ogni giorno qualcosa di nuovo. Per questo, non posso che ringraziare ciascuno di loro".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 04 aprile 2017 alle 13:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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