I numeri non mentono, ma vanno interpretati. Partendo da questo assunto provo a spiegare la stagione dell’Udinese 2016/17 prendendo a raffronto la precedente, quando ci salvammo in quel di Bergamo a una giornata dalla fine.

L’Udinese di Iachini e Delneri ha totalizzato un discreto +6 nei punti in classifica, quasi tutti conseguiti nel girone di ritorno (+5). Ha segnato ben 12 gol in più, quasi tutti di centrocampisti: 28 gol per gli attaccanti quest’anno, l’anno scorso furono 27. Questo è il primo numero importante, in positivo of course. L’Udinese ha una rosa molto più equilibrata dove Fofana, De Paul e Jankto sanno creare problemi alle difese avversarie con inserimenti importanti. Quello che era mancato l’anno scorso, il centrocampo, quest’anno c’era.

Ma torniamo ai numeri di squadra: i 6 punti in più sull’anno scorso sono stati totalizzati con due vittorie. Mi spiego, sarebbe stato diverso se fossero dipesi da 6 pareggi in più. Quest’anno è finito con un 12 - 9 - 17 fra vittorie pareggi e sconfitte. L’anno scorso erano stati 10 - 9 - 19. Sarebbe stato diverso (a livello di continuità) se il risultato finale fosse stato 10 - 15 - 13. La grande varianza (termine statistico che sta a significa incostanza di rendimento) è continuata anche quest’anno. In un campionato dove era più facile fare punti visto che le ultime tre ne hanno ottenuti molto meno dell’anno scorso, l’Udinese non ha conseguito un risultato molto diverso. Ma i numeri, come già detto, vanno interpretati; e così scopriamo che l’anno scorso avevamo lasciato dietro di noi 3 squadre, quest’anno 7. Una bella differenza. L’anno scorso eravamo in lotta per la salvezza, quest’anno vari risultati sono dovuti al rilassamento generale dovuto da una salvezza conquistata, praticamente, a fine gennaio.

L’Udinese ha subito 55 gol contro i 60 dell’anno scorso, e il fatto che ben 12 siano stati presi nelle ultime 5 partite (9 in due partite) ci fa capire che il dato sottostima le capacità difensive di questa annata.

C’è un numero invece che lascia ben sperare per il futuro. Dividendo in tre la classifica (singolarmente sia quella dell’andata, sia quella del ritorno), i bianconeri nel girone di andata accumularono molti punti contro le ultime sei, ben 15 su 25. Pochissimi furono i punti contro le pari grado, le squadre mediane: 4 punti in 7 partite. Era là che bisognava migliorare. Nel girone primaverile ecco che i bianconeri hanno totalizzato 8 punti in 7 partite, il doppio. Certo, in primavera ne hanno lasciati per strada contro le prime e le ultime, contro quelle cioè che stavano lottando, ma una certa crescita di squadra c’è stata.

Ancora, l’anno scorso l’Udinese era 18esima per punti in casa e 14esima per punti fuori casa. Quest’anno abbiamo chiuso 12esimi in casa (netto miglioramento fra le mura amiche) e 13esimi fuori casa.

In conclusione, abbiamo una squadra schizofrenica che dà segnali di guarigione, ma ancora troppo pochi e discontinui per sciogliere la prognosi. Le ultime prestazioni contro Bologna e Inter, le partite contro Sassuolo ed Empoli, sono state colpe difficili da dimenticare. Manca ancora il cuore: l’anno scorso sempre, quest’anno a salvezza raggiunta. Manca ancora l’identità: l’anno scorso sempre, quest’anno a titolari infortunati o squalificati. Urge continuare sul tragitto di rinnovamento e ringiovanimento della rosa calciatori. Il prossimo anno bisognerà raccogliere quanto di buono seminato quest’anno, puntando alla continuità di rendimento. Quello deve essere l’obiettivo per vincere (Pozzo dixit) e creare plusvalenze (Pozzo spero).

Sezione: Editoriale / Data: Dom 04 giugno 2017 alle 08:25
Autore: Giacomo Treppo
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