Ebbene sì, voglio fare i complimenti alla società dell'Udinese. Questa è forse la prima volta da non so quanti anni che la vigilia del match contro il Napoli non è funestato da esternazioni autolesioniste di un qualche nostro tesserato o dirigente di sorta. Ci pensavo la scorsa settimana, a maggior ragione in questa. Avete notato che la politica comunicativa dell'Udinese Spa è cambiata?

Tempo fa i dirigenti o tesserati dell'Udinese parlavano di mercato a più non posso. E sempre prima di partite importanti. Era un classico autogol, tipo quello visto in Bari Spezia. E' un po' come se la vostra compagna, prima di fare l'amore, vi sussurrasse: “Dai amore, che devo allenarmi per il vicino che ha più soldi di te...”. Va bene, capiterà di essere cornuti, ma almeno fateci vivere nel sogno di essere unici e irripetibili. A parte le battute per rendere più leggera la discussione, una delle grandi pecche dell'Udinese era proprio questa: la comunicazione. Con l'arrivo di Bonato, ma penso sopratutto con una presa di coscienza da parte dei livelli alti (leggi famiglia Pozzo), quest'anno le bocche rimangono cucite, si assiste a uno strano (perché non c'eravamo più abituati) ma magnifico (perché altro non aspettavamo) silenzio!

Parlano gli attori in campo, l'allenatore, e raramente si fanno sfuggire frasi di facile fraintendimento. Dopo la triste uscita di Heurtaux sui pseudo-tifosi e la ancora più triste uscita di un dirigente che criticava quei tifosi che gli permettono di ricevere un lauto stipendio, ecco che il Paron ha cucito a tutti le bocche con un'intervista che ai più è passata inosservata. Non sto a ripetere le frasi con le quali dava ragione ai tifosi che ci mettono cuore e soldi per seguire la squadra ed hanno tutto il diritto di criticare; quello che mi preme sottolineare è che da quel momento in poi non si sentono più interviste a radio “foreste” in cui si decantano le virtù di giocatori della nostra rosa, in cui si compiono pindarici voli per ammiccarsi i DS delle società maggiori in fasi di contrattazioni al di fuori dei tempi di mercato. Addirittura Monsieur Thereau ha dato una versione molto più da tifoso del suo corteggiamento oltralpe di quest'estate, rendendolo normale, sì, perché al cuore non si comanda.

Non credo alle favole, è normale che i dirigenti e i procuratori lavorino nell'ombra e che i giocatori sognino lidi migliori, ma lo sport è spettacolo e passione. Se vado a vedere “La ragazza del treno” (film magnifico, ve lo consiglio) voglio vedere una bella recitazione di una bravissima Emily Blunt e non sentire cosa ne pensa l'agente dell'attrice o lo scenografo. Nel pensiero orientale di cui Erich Fromm parla in “Avere o essere” (oggi mi sento di consigliare film e libri), ogni esternazione di pensiero è energia che si perde. Anche nello yoga funziona così. Un gruppo è unito, anzi, un gruppo E' quando c'è una netta separazione fra interno ed esterno, e quello che succede all'interno non viene sbandierato all'esterno.

A scivolare sulla buccia di banana, questa volta, è stato il procuratore di Zapata, il sig. Fernando Villareal. Ha affermato candidamente che il suo assistito sarebbe ben felice di lasciare l'Udinese a Gennaio. E anche se fosse? Certo, abbiamo già il sostituto in casa e si chiama Perica, ma bisogna andare a dirlo in giro? Come pensa che verrà trattato il suo assistito al primo errore? Ora: io penso che Zapata sia un ragazzo serio e volenteroso, lo ha dimostrato in campo, sempre, quando la condizione atletica lo ha sostenuto. Non avrà i piedi di Van Basten ma è un lottatore, un generoso, uno che ci prova sempre. Io non credo assolutamente che d'ora in poi giocherà contro, ma una partita sbagliata o due possono capitare anche ai migliori. Se il pubblico non sarà più dalla sua parte, quante difficoltà in più avrà nel dimostrare il proprio valore?! che è grande, non scordiamocelo. Un giocatore dipende molto dal rapporto con la tifoseria, le sue prestazioni dipendono dalla tranquillità e dalle motivazioni che una curva e uno stadio possono dare. Il dodicesimo giocatore fa la differenza! Si sa... Ed allora perché un procuratore deve mettere il suo assistito nelle condizioni peggiori per poter far emergere le sue potenzialità? Un procuratore, se vuole stare vicino al suo assistito, dovrebbe far sì che tutto l'ambiente lo ami: società, tifosi, stampa... mah, è un mondo strano.

Talmente strano che è arrivata la smentita da Bonato, neo DS dell'Udinese. Ho come l'impressione che gli anni scorsi si sarebbe intavolata una pittoresca serie di interviste su quanto il giocatore sia pronto per una grande, su che bei rapporti ci sono con il Napoli etc etc... Invece faccio i complimenti all'Udinese, perché ha agito con correttezza e disciplina nei confronti dei suoi tifosi. I cambiamenti si vedono anche da queste cose. Volevo venire a vedere Udinese Napoli ma non posso, mi dispiace, ma se continuiamo così il futuro può essere nostro.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 15 novembre 2016 alle 18:39
Autore: Giacomo Treppo
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