Ci sono numeri impietosi che spiegano perché le prestazioni delle ultime partite sono da serie B. A parte i sette gol presi dalla cadetta Spezia e la forte Roma. Ieri il possesso palla è stato 65/35 per i giallorossi. Il dato è ancora scomponibile: la squadra della capitale ha avuto il 57% del suo possesso palla nella metà campo dell'Udinese che invece ha avuto il 58% del proprio nella propria metà campo. Chiunque voglia prendersela con l'arbitro si guardi bene dal farlo: quando prendi quattro gol e non tocchi palla non ci sono santi che tengano.

Il primo tempo era stato giocato bene. La squadra rispettava le distanze fra reparti ed ognuno faceva il suo. Ma già dopo la prima mezzora era evidente che mancava qualcosa: Fofana non riusciva più a fare il regista, non andava a cercarsi la palla, i compagni non lo guardano nemmeno. Sono cose che un allenatore dovrebbe capire...

Non esiste che in serie A fai un gioco che ti porta ad avere il possesso palla per il 35% del tempo, all'Olimpico, contro la Roma. Ali Adnan e Widmer sono stati sacrificati sulla linea di difesa. E' normale, ma nel secondo tempo nessuno andava ad aiutare l'iracheno nel raddoppio delle marcature. Salah è uno dei giocatori più veloci della serie A, e Ali Adnan non è un fulmine. E' ovvio che se lo vuoi mettere a sinistra devi dargli qualcuno che copra dietro. Samir faceva il centrale e da lì non si muoveva, Hallfredsson cercava di tenere in piedi il centrocampo, Fofana era missing in action.

A fine partita, un Iachini che dice “Dobbiamo ripartire dal primo tempo” è come se la Germania a fine guerra avesse chiesto di ripartire dall'assedio di Stalingrado. Il tecnico è stato chiamato per risolvere proprio il secondo tempo, ed invece di eliminare questi problemi ora ce li ritroviamo aumentati. Intanto la formazione iniziale è partita senza Angella, Lodi e Jankto. Intanto si continua a giocare con un modulo che non è più sostenibile da una difesa troppo lenta. Intanto all'Udinese si dà la fascia di capitano ad un giocatore fra i meno continui, che riproduce a intervalli regolari amnesie difensive e black out psicologici.

L'Udinese paga l'aver lasciato andare via Verre per quattro soldi (calcisticamente parlando). Ci serviva un jolly a centrocampo, lo avevamo e lo abbiamo dato in prestito prima al Perugia poi al Pescara in B per poi perderlo definitivamente. A lui si aggiunge Zielinski, esploso senza aver dimostrato a Udine quanto valeva. Tutti centrocampisti che servivano come il pane.

Eppure… eppure le prime amichevoli sembravano dare buoni riscontri. Ma in quelle giocavano Lodi e Jankto, non uno spaesato Fofana e Ali Adnan o Armero. Iachini ha cambiato rotta, inspiegabilmente, e il dubbio è legittimo. La famiglia Pozzo, tra una festa con Paris Hilton e un'altra, ha deciso di puntare sul Watford e l'Udinese, derisa e umiliata, viene considerata una training team? una squadra di allenamento? Una squadra per far giocare giocatori, per mettergli minuti nelle gambe e poi rivenderli. Una squadra con alti costi a bilancio da non addossare a una società con bassa pressione fiscale, oltremanica.

Domenica prossima ci sarà l'Empoli. E' una squadra, quella toscana, che punta molto sui fraseggi e la qualità del gioco. Regalare il possesso palla anche a una diretta concorrente sarebbe un suicidio e ce lo ricordiamo bene visto quanto successo l'anno scorso, sempre durante il secondo tempo.

A Udine si è sopportato fin troppo. Si sono sopportati allenatori inadeguati all'ambiente e mercati fatti male. Ora basta! Peccato, perché tolto l'errore Verre, il primo mese di mercato era stato buono. Ora abbiamo De Paul, finalmente un numero dieci di tutto rispetto. Ma ad agosto l'Udinese si è persa, con lei la sua mentalità organizzativa e imprenditoriale. E i giocatori continuano a giocare in maniera vergognosa (non si smette mai di lottare!) e a chiedere scusa alla fine. Tutto questo è inaccettabile.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 21 agosto 2016 alle 08:30
Autore: Giacomo Treppo
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