Non si può scrivere un semplice editoriale quest'oggi, sono troppi i pensieri e i calcoli, l'entusiasmo ma ancora una sana paura di chi non vuole ricadere negli stessi errori del passato.

SQUADRA & TATTICA Raramente l'Udinese aveva giocato con una “voglia” come quella di oggi anche la prima mezzora, segno che la paura di se stessi sta scemando mentre emerge, piano piano, la consapevolezza dei propri mezzi. Quando Behrami ha smesso di uscire troppo sul portatore di palla e ha pensato maggiormente a coprire Barak e Jankto, ecco che la tattica è stata perfetta. Mentre contro Inter e Napoli si contavano numerose uscite di uno dei centrali e coprire con raddoppi il pressing saltato delle mezzali, oggi Larsen e Nuytink non hanno dovuto fare gli straordinari. E finalmente si vede la squadra, non solo per l'atteggiamento della prima mezzora, ma anche perché sempre più spesso noto i giocatori in campo parlare, confrontarsi. Due su tutti: ancora il magnifico Behrami e De Paul. Se contro il Benevento era stata una gara a chi era più individualista (pareva di stare su un campo parrocchiale), oggi i bianconeri hanno giocato per il compagno fino alla fine. E l'esempio lo ha dato Lasagna con l'assist sul terzo gol. Perfino Jankto (il compagno d'egoismo di De Paul contro i campani) si è contraddistinto per altruismo.

OLIVER & BEHRAMI Capitolo Behrami: guai a chi disturba lo svizzero. Questo ha una marcia in più rispetto i compagni di squadra. E' lui che dovrebbe indossare la fascia di capitano perché è lui che in campo fa il capitano! Detta i tempi, tiene vicino il centrocampo e sa quando uscire sull'uomo e quando no. Sa quando è il momento di abbassare il baricentro per coprirsi e quando è il momento di andare a pressare alto. Chi in società ha avuto la malaugurata idea di chiederne il ritorno dal ritiro con la nazionale andrebbe multato, e anche salato! Coccolatelo, trattatelo per come merita, con lui in campo è come avere un secondo allenatore. Capitolo Lasagna. Lo avevo detto questa estate, lo ho ripetuto a settembre e ottobre, lo sottoscrivo ora: non rimpiango Thereau, preferisco mille volte Lasagna. E' il simbolo dell'umiltà e del lavoro. Anche quando giocava fuori ruolo, con Delneri, per forze di causa maggiore (Jankto non sa difendere) si impegnava al massimo. Ricordo una sola partita dove è venuta a mancare la voglia, la grinta. Del resto, oggi, mi ha fatto ricordare un certo Bierhoff, quindi d'ora in poi lo chiamerò Oliver Lasagna.

ODDO & SOCIETA' Il problema, datemi pure del matto ma la penso così, non sedeva in panchina. Se con Delneri non ci fossero stati gravissimi errori individuali di senatori avremmo avuto almeno quattro o cinque punti in più. I senatori, se sbagliano molto a seconda del modulo e dell'atteggiamento tattico in campo, significa che non sono all'altezza del compito. E' molto semplice. Ma va dato a Cesare quel che è di Cesare. L'Udinese di oggi ricordava quel Milan di Capello (ovviamente con le opportunissime differenze fra le due squadre) che si chiudeva egregiamente e poi sapeva ripartire grazie ai mezzi superiori dei suoi giocatori. Abbiamo fatto quattro gol con De Paul e Perica in panchina, con Angella e Samir infortunati, anche con Hallfredsson e Balic in panchina. Lo avevo detto quest'estate: il mercato è stato azzeccato e alla grande. La squadra non è da quaranta punti, è da parte sinistra della classifica. Ma se per Colantuono, Delneri e Iachini mi è parso evidente che la società non li abbia seguiti come doveva, lo farà con Oddo? Guardate cosa sta combinando Iachini in quel di Sasuolo... A volte, direttamente od indirettamente, ho criticato chi sta a capo del settore tecnico (metteteci voi il nome di chi volete, fra i vari pretendenti); spero vivamente di essermi sbagliato. Ma cinque o sei anni di disastri sportivi (sì, disastri sportivi) fanno sì che non mi possa fidare.

FORTUNA & DESTINO La fortuna bacia gli audaci, ed Oddo è audace, lo abbiamo visto. Guardando le cose dall'alto, e non dal livello tifoso, mi dico che a Crotone alla fine del primo tempo il presidente Vrenna ci ha regalato il match con il suo intromettersi negli spogliatoi. Il Benevento è una squadra che andrebbe radiata e la società pesantemente multata. L'Inter era nel momento peggiore (anche oggi ha perso a Reggio contro il Sassuolo sprecando palle gol su palle gol). Il Verona pare aver scaricato Pecchia. La prova del nove non era oggi, oggi era la prova dell'otto... ma è sabato prossimo a Bologna che si decide se siamo grandi o ancora degli adolescenti. Colantuono arrivò a 24 punti a una partita dalla fine del girone invernale. Poi perse malamente a Carpi e lì iniziò il tracollo. Oddo va a Bologna, guai a perdere!

VINCENTI & PERDENTI Oggi dopo tanto tempo ho visto la mentalità dei vincenti. Durante la partita pensavo a Higuain, un vero campione, che mette la stessa voglia e grinta contro l'Inter o in Champions, ma anche quando affronta il Crotone. Oggi abbiamo messo voglia, grinta, altrismo e sacrificio fino alla fine. Perché non farlo a Napoli in Coppa Italia? L'Udinese non era stanca, Delneri e il suo staff hanno fatto una preparazione per far venire fuori la squadra adesso. Vi ricordate le prime partite con le gambe pesanti? Perché essere vincenti nella testa in una campionato che non potrai mai vincere e non esserlo in una Coppa Italia dove puoi benissimo arrivare in finale? Rimango a giocare con la mente e i suoi tarli. MA almeno ho rivisto un'Udinese che non vedevo da anni, finalmente!

Sezione: Editoriale / Data: Sab 23 dicembre 2017 alle 19:16
Autore: Giacomo Treppo
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