L'Udinese esce sconfitta dalla partita contro lo Spezia, dimostrando a tutti, ce ne fosse stato bisogno, che i sogni europei sono altra cosa. Come già ho avuto modo di scrivere, questa squadra può puntare alla salvezza. Una salvezza lottata e ottenuta con onore se passerà attraverso il gioco, ma non molto di più. Non me ne vogliano i giocatori, non me ne voglia Iachini, ma penso sia lapalissiano che i valori in campo sono più o meno quelli.

Intanto rimangono quindici giorni per ultimare la “rivoluzione reazionaria” voluta dal Paron, ed ancora molti giocatori inadeguati rimangono in rosa. Heurtaux ha mostrato da sempre una discontinuità spaventosa. E troppo spesso Udine, ambiente e settore tecnico, si specchia in se stessa, vive delle glorie del passato e giustifica la mediocrità con la scusa delle “potenzialità inespresse”. Ma quando giochi bene una partita su cinque, sei un calciatore inadatto per la serie.

Non mi piace mai parlare facendo nomi e cognomi dei calciatori, lo trovo poco sensibile, ma “la rivoluzione non è un pranzo di gala”, fa vittime ed è giusto che sia così. Altro giocatore inadatto è Armero. Ci troviamo ad avere una fascia sinistra più debole di quella dello Spezia, che ha in Migliore un giocatore sottovalutato che potrebbe benissimo giocare nel massimo campionato. Il nostro colombiano ha giocato bene un solo campionato, e perché c'era un certo Asamoh a coprire i buchi che lasciava dietro. Cosa vogliamo fare? Vogliamo dire a De Paul di tornare in difesa ogni volta che Armero parte sulla fascia per poi sbagliare un cross?

L'Udinese ha bisogno di giocatori, è innegabile. L'Udinese ha anche bisogno di vendere però, e i miracoli non fanno parte di quest'epoca. Quindi? Se non si piazzano altrove ancora quattro e cinque della rosa diventa difficile muoversi sul mercato. Non per mancanza di soldi, lo sappiamo tutti, ma per mancanza di spazio. Una rosa di 30 giocatori non è gestibile e non è nemmeno più possibile. E dire che la soluzione ai problemi era così vicina: Kuzmanovic, il centrocampista che ci ha salvati con il suo lavoro oscuro, costava 5milioni di euro, Verre 100mila il riscatto. Con 5,1milioni di euro avevi una coppia di centrali da metà classifica minimo; con un De Paul più avanzato potevi davvero sognare un traguardo rispettoso. Considerando poi tutti i giocatori che volevano cambiare maglia, anche a centrocampo, il costo dell'investimento sarebbe stato praticamente zero. Un centrocampo forte e gratis.

Sì forte, ritengo che anche una coppia di centrali senza un regista alla Pirlo possa essere forte. Quello che serve all'Udinese sono due o tre giocatori con una marcia in più (e bisogna fare i complimenti a chi ha portato a Udine De Paul) e poi tanti atleti con voglia e continuità di prestazione. A Udine è questa che manca da tre anni, dietro alla scusa delle potenzialità inespresse di Maghi del cucchiaio o difensori francesi, di colombiani amanti della vita o di portoghesi timidi. All'Udinese mancano dei "magnifici sei", quei giocatori cioè che forniscono prestazioni sufficienti per tutto il campionato, che danno continuità alla squadra, che permettono alla stessa di levarsi di dosso le paure che nascono dalla mancanza di fiducia nei colleghi di reparto.

Ormai il crollo psicologico è qualcosa di legalizzato a Udine. E Iachini farebbe bene a puntare sui nuovi, se i vecchi si portano dietro questo tarlo. Ai tifosi non interessa recuperare giocatori mediocri, ai tifosi interessa vedere la squadra lottare, con attenzione e partecipazione. Rimango dell'idea che questa squadra debba prima di tutto vendere, proprio per estirpare quel male di cui sopra, ma se proprio dobbiamo comprare, allora servono dei magnifici sei. Quelli che spesso sono italiani… ma nonostante una buona “mezza-rivoluzione”, sembra che l'Udinese non ci senta da quella parte, ancora persa nel gioco d'azzardo di puntare sempre (e solo) sulle “potenzialità inespresse”.

Senza uno zoccolo duro non si va da nessuna parte. L'arrivo di Angella, Scuffet, Faraoni e Verre la consideravo notevole proprio per le ragioni sopra elencate. La permanenza di Edenilson, Heurtaux, Armero e qualche altro è negativa proprio per quello. Perché la rivoluzione, lo ricordo a tutti, non è un pranzo di gala.

 

 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 16 agosto 2016 alle 07:00
Autore: Giacomo Treppo
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