Parte con il piede giusto l'Udinese di Delneri. La sconfitta di Torino vede i giocatori in maglia blu rigata (sponda friulana) uscire dal campo bagnati di sacro sudore. Ma rimane la sconfitta. A guardare le cose dall'alto non molto è cambiato.

Certo, l'Udinese va in campo per giocarsela. Se Iachini fosse andato allo Juventus Stadium a fare le barricate sarebbe stato incitamento al suicidio. Il collega di Aquileia punta sulle motivazioni e sul gioco propositivo. Approfitta anche di una Juventus B in campo e cerca di fermare l'avversario con un pressing alto e un gioco che allarghi la difesa altrui. La miglior difesa è l'attacco, si diceva un tempo.

Quando prima Hernanes e poi Buffon combinano una papera dietro l'altra, ecco che due giovani possono mettersi in mostra: Fofana che va a pressare l'avversario e Jankto che tira centrale, ciabatta un po', ma con una velocità di esecuzione che sorprende un Buffon non certo esente da colpe. Poi il resto lo fa Allegri. Dopo aver spinto per metà primo tempo sulla nostra sinistra e non essere riuscito a sfondare per l'ottimo lavoro di Samir, ecco che il tecnico toscano intuisce che il punto debole dell'Udinese, con due mezzali che pressano alte, è il centro mal protetto da un troppo lento Kums. All'Udinese di Delneri non manca la grinta, il carattere e anche qualche buona idea; manca purtroppo l'equilibrio. Speriamo che lo trovi col tempo, ma permettetemi di essere pessimista.

Il mio cinismo nasce dal fatto che il nuovo tecnico ha cambiato poco rispetto al passato. Stessi uomini, stessa disposizione, qualche variazione tattica più vicina alla filosofia che al pragmatismo. Di sicuro stasera abbiamo assistito a una bella partita, ma al netto dell'errore di Buffon saremmo andati sotto di due gol dopo 50 minuti. Manca ancora la squadra, e parte delle motivazioni viste in campo potrebbero dipendere più dal volersi mettere in mostra con osservatori ed agenti che da un sano e sincero sentimento di attaccamento alla squadra ed ai colori sociali.

Nel secondo tempo buttiamo via la partita. Allegri mette Cuadrado in posizione più centrale; fa alzare gli uomini di fascia per allargare il nostro centrocampo a tre e lasciare Kums, già poco presente nel primo tempo, completamente da solo in balia dei bianconeri più blasonati. Che differenza c'è fra il regista belga delle ultime tre o quattro partite e il brasiliano Guilherme? E' un dubbio che mi assilla. Così come continuo a chiedermi come è possibile che sia Thereau a fare il bello e il cattivo tempo all'Udinese. Ha detto di entrare in forma tardi, non me lo ricordavo tanto appesantito gli scorsi campionati, nelle prime giornate. Inoltre, sono bastate due settimane di allenamenti con Delneri per passare da brutto anatroccolo a cigno maestoso?

Delneri, questa è la mia preoccupazione più grande, è stato chiamato per risollevare uno spogliatoio che punta su determinati giocatori come leader. Un po' come dire: visto che non sanno essere leader, chiamiamo un allenatore che li investa come tali. E' già l'ho detto una volta, i leader nei piccoli gruppi, in ambiente difficili, vengono eletti dal basso. Quando sono calati dall'alto è un chiaro sintomo di mancanza di caratteristiche di comando.

I titolari, i cambi, denotano che a Udine gli italiani non sono visti di buon occhio. Lodi, anche nelle partite peggiori, ha giocato meglio del Kums ora in campo. Angella non viene mai schierato, mentre ad Ali Adnan vengono date mille e più possibilità. Poi ci si accorge di aver sbagliato cambio ed allora si inserisce fuori ruolo un francese che definisce i supporter pseudo tifosi piuttosto di un ragazzo che a Udine potrebbe e dovrebbe valere di più, quanto meno in termini di esempio per gli altri. Preferisco subire un cross dalla destra della Juventus, indisturbato, senza che nessuno ostacoli l'avversario, da un ragazzo che iniziò prima il ritiro per mettersi in mostra e farsi trovare pronto, che da un giocatore che, si vocifera (sarà vero?), sia scappato in patria perché non giocava.

In definitiva, guardavo la partita fra l'Udinese la Juventus B (la Juventus dei titolari stasera ci avrebbe massacrato, ce lo vedete Kums a fermare Pianic?), mi piaceva ma pensavo che avevo visto una partita simile contro la Fiorentina: stesso bel gioco, stesso carattere e stessi gol subiti su errori ingenui della difesa (un must tipicamente friulano, nelle ultime tre stagioni e mezzo). Caro Delneri, uno di noi, la strada è ancora lunga... intanto: buona la prima!

Sezione: Editoriale / Data: Sab 15 ottobre 2016 alle 23:09
Autore: Giacomo Treppo
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