E' bello prenderci ed è brutto sbagliare. Nel prossimo numero di Il Calcio, che trovate in tutto il Friuli grazie all'amico Pontoni, mi chiedevo se Monsieur T. e Danilo giocassero nella stessa squadra e fossero allenati dallo stesso allenatore. Quando il francese, nel primo tempo contro la Spal, aveva chiamato il pressing alto dei compagni, Danilo invece di spingere avanti la linea di difesa, aveva rinculato allungano la squadra e concedendo campo aperto agli spallini.

Forse, e dico forse, c'era qualcosa che non andava. Forse, e dico forse, è anche questa la ragione per la quale Monsieur T. se ne andrà alla Fiorentina. Sarebbe troppo bello ipotizzare che l'Udinese si è accorta di avere tre seconde punte e una sola prima punta, fra l'altro per ammissione di Delneri, in evidente ritardo di condizione, Baijc. L'Udinese cede il francese alla Fiorentina e prende Maxi Lopez dal Torino. Se ne va una seconda punta, arriva la classica prima punta che fa lavoro per i compagni. Se l'ex granata avesse cinque o sei anni di meno farei i salti di gioia, ma alla casella Maxi Lopez, ultimamente, ricordo solo gli sfoghi di Mihajlovic per il suo peso forma non proprio professionale. Alla sua età avrà voglia di rimettersi in discussione? Non lo so, non giudico, bisognerebbe parlarci e conoscerlo di persona. Ma almeno, ora, sia Lasagna che Perica potranno giocare nel loro ruolo. E forse, e dico forse, lo spogliatoio sarà più unito intorno all'andreottiano capitano Danilo. Perché cito Andreotti? Perché Danilo è immortale, come l'ex senatore, agli umori interni alla squadra che spesso portano i Pozzo ad allontanare prima Pinzi e Domizzi, ora Thereau.

E sì, è brutto quando ti sbagli, perché avevo scritto un editoriale su un giocatore che ora mi manca, mi manca da morire. Se ne è andato Felipe, alla Spal, e non ha nascosto (l'ho saputo dopo, purtroppo) che sarebbe rimasto molto volentieri all'Udinese. Felipe era più capitano di Danilo, almeno in campo. Mi sorge il dubbio che il vero pilastro della difesa, di quella ritrovata fase difensiva dell'anno scorso che viene sottostimata dai gol subiti nel girone di ritorno fatto di amichevoli per mezza serie A, fosse proprio l'italo brasiliano tarcentino, mio conterraneo, la cui assenza ora pesa infinitamente.

Lo ripeto e lo ripeterò fino allo sfinimento: il mercato dell'Udinese è stato buono. Un solo errore è stato commesso, non trovare subito un sostituto di Widmer. Per il resto abbiamo comprato bene. Giovani italiani con potenzialità, Lasagna e Pezzella, giovani stranieri che starà a Delneri dare forma e sostanza, e qualche giocatore esperto come Nuytinck, l'unico sufficiente nelle due partite più disastrate della gestione Delneri.

Delneri... io non credo che lui volesse la cessione di Felipe, come non sono convinto che volesse la cessione di Thereau. E questo mi fa pensare su cosa intenda fare la società, il cui silenzio dopo due partite drammatiche a dir poco può significare sia serietà (i panni sporchi si lavano in casa) sia mancanza di serietà (lasciare un allenatore bravo, che pur ha commesso qualche errore, in pasto all'opinione pubblica, in modo da poter poi cambiare guida senza particolari polemiche).

Fatto sta che quella che sarebbe stata una cessione logica e quasi scontata, dopo l'anno scorso, di un attaccante che non ha mai legato troppo con l'ambiente, diventa un burrascoso caso perché avvenuto alla fine del mercato, dopo tre partite ufficiali ed altrettanti gol, in una squadra che avrebbe una sua chiara fisionomia ma la sta nascondendo dietro uno stato di forma ancora deficitario di vari protagonisti.

Adieu Monsieur T., non la rimpiangeremo come invece stiamo rimpiangendo Felipe. La stessa cosa, se non sbaglio, le è accaduta a Chievo. Si chieda il perché...

Sezione: Editoriale / Data: Mer 30 agosto 2017 alle 19:42
Autore: Giacomo Treppo
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