Commentare questa partita di calcio è difficile. E' dai tempi dei romani che chi comanda “dona” i giochi al popolo per renderlo felice e non fargli pensare ai problemi dello Stato. Quello che è successo nel centro Italia, nell'ultima settimana, è scandaloso e al suo cospetto, i ventidue che sono in campo e noi che li seguiamo, siamo dei poveri mona (permettetemi la licenza poetica). Il silenzio dello Stato sulla tragedia avvenuta pare una mossa atta ad aspettare l'oblio del tempo, specie dopo la domenica di sport.

Ma sono qua per commentare una partita di pallone e allora dico che non ho visto Udinese Lazio, quindi quella giocata oggi è stata, per me, la partita più brutta dell'anno. Avevamo giocato meglio a Roma quando abbiamo perso 4.0; abbiamo giocato meglio addirittura a Cagliari, quando abbiamo perso 2.1...

Come si fa a regalare una partita così? Ora inizieranno le solite critiche alla guida tecnica. Ma sono inutili. Oggi Delneri non c'entra. Alla fine del primo tempo, se fossi stato in un bar e non a scrivere su un sito giornalistico sportivo, avrei detto: “Questa volta Gigi le ha sbagliate tutte!”. Dopo quindici minuti del secondo tempo avrei ringraziato il fato, al secolo l'arbitro Russo, di non aver espulso Hallfredsson, ma non è servito nemmeno un arbitraggio sempre a favore (il primo quest'anno) per portare a casa un risultato positivo. L'Udinese è riuscita nella titanica impresa di peggiorare con l'entrata di Perica e Kums. Segno che Zapata e Hallfredsson erano i peggiori in campo, ma è tutta la squadra che è mancata. Cosa pensavano? Di andare in gita?

L'Udinese ha attaccato troppo poco sulla sinistra, dove Jankto ci ha provato per tutto il primo tempo, ma Thereau è parso assente ingiustificato. Viene da chiedersi se il francese farà le bizze anche in questo girone di ritorno, come fece con Colantuono e Iachini. Si ricordi, il francese, che Udine non ha più eroi, e si può benissimo accomodare in tribuna senza che nessuno ne senta la mancanza. Oggi l'Udinese è stata data da due giocatori: Felipe e De Paul. Ci metto anche Jankto, ma nel secondo tempo si è dato alla macchia. Cosa può fare un allenatore se la squadra non scende in campo? Può stravolgere la formazione, ma se chi entra gioca peggio di chi c'era già, allora il problema non è l'undici di partenza, ma tutto lo spogliatoio, tutta la squadra.

Avevo scritto poco tempo fa che non dovevamo preoccuparci per due sconfitte consecutive. Contro Inter e Roma ci stanno. Sarebbe bastato giocare anche solo la metà di come si è affrontate queste due partite per tornare a vincere con scioltezza. Invece Fofana stava in campo pensando di essere un campione e non copriva mai Faraoni, Jankto ha giocato solo un tempo, Perica è entrato e ha fatto capire a tutti che se ha mal di pancia deve prendere il Gaviscon invece di lamentarsi davanti ai microfoni. L'Udinese del secondo tempo è stata la peggiore che ho visto quest'anno, peggiore di quella vista l'anno scorso al Braglia contro il Carpi. Lì almeno si era reagito nel finale: qua non si è fatto nulla.

Non è così che si gioca, non è così che si onora la maglia. Il girone di ritorno parte con uno score bruttissimo: buttati tre punti contro la quartultima di serie A, una squadra senza centrocampo e con poco, poco attacco. Vogliamo ripetere la vergogna e lo schifo della primavera scorsa? Meglio farsi sentire, sia in spogliatoio che dalla società! Delneri tempo fa ha detto una cosa sacrosanta: “Tutti sono utili, nessuno è indispensabile”, ma parrebbe che qua qualcuno si è seduto... forse qualche giovane in più, con fame, può fare meglio di chi pensa, magari (forse, spero davvero di no) alla prossima destinazione.

Lo so, sono strato molto duro nello scrivere questo editoriale, ma preferisco andarci peso e poi chiedere scusa, che cullare gente che eroi non sono e chissà chi credono di essere. Non questa settimana, non con quello che è successo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 gennaio 2017 alle 17:26
Autore: Giacomo Treppo
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