A causa di problemi con il computer nuovo, non ho potuto scrivere le consuete impressioni alla fine del primo tempo. Così mi ritrovo a scrivere un editoriale strano. Perché per buona parte dell'incontro mi sono scordato che eravamo già salvi & appagati. L'Udinese pareva lottare per un traguardo. Ma non era Europa e non era salvezza. Era un obiettivo bianconero, era la maglia!

Lo Bello ce l'ha messa tutta per rovinare al partita. Falli fischiati a vanvera, uso del cartellino monocromatico e senza giudizio, un'espulsione sacrosanta non decretata e se il metro di giudizio è stato omogeneo, gli errori hanno sfavorito noi per il semplice motivo che abbiamo giocato meglio dell'Atalanta. La classe arbitrale di quest'anno è il negativo della bellissima foto vista l'anno scorso, quando gli errori gravi di un campionato si contavano sulle dita di una mano sola. Quest'anno non ne basterebbero venti o più di mani.

L'Udinese dei giovani che tanto avevo invocato ha fatto una bellissima partita e all'inizio del secondo tempo la mente tornava alla frase che mi disse un amico tanti anni fa: “sei la fiera dell'incoerenza!”. Semplicemente, l'amico non conosceva i miei valori profondi, riguardo ai quali ero più che coerente... Mi sono ritrovato a fare il tifo per il tanto (da me e non solo) bistrattato Ali Adnan. Partita anonima la sua, da 6 in pagella. Quel sei che invocavo a voce alta quest'estate. Avesse sempre giocato così, l'iracheno, avremo molti punti in più e un terzino di sicuro affidamento per il prossimo anno.

E facevo il tifo per Balic, che nel primo tempo aveva dato ragione a chi non lo aveva schierato mai, mostrando mezzi e senso della posizione, ma una lentezza di ragionamento che non collima positivamente con la serie A. Tornate in campo nella ripresa ha mostrato mezzi e valori a volontà, uniti a quella voglia di lottare che lo aveva salvato già nel primo tempo. Di Perica non dico nulla, ormai lo sapete che assieme a Halfredsson, De Paul e Angella è uno dei miei preferiti. Penso che sia il primo gol da titolare quest'anno. Aveva un difetto lo slavo, eccesso di generosità. Correva come un cavallo selvaggio e dopo 30 minuti era atleticamente finito. Con un allenatore che sa far crescere è cambiato anche lui, in meglio ovviamente. Ha saputo dosare le forze, correre quando doveva e tirare il fiato quando era necessario. E ha ripagato la fiducia del mister con un gol che vale oro. Perché questo pareggio, complice un arbitro che ha sbagliato in tutti e anche nell'approccio caratteriale alla partita, vale come una vittoria. Tale sarebbe stata se Raimondi fosse stato giustamente espulso.

Bologna, una parentesi ben peggiore di Empoli e Sassuolo, è lontana non sette giorni, ma anni luce. E questo la rende ancora più colpevole. Perché Felipe era fuori posizione, e lo abbiamo visto oggi; perché Danilo era stato scandaloso, e lo abbiamo visto oggi quanto sa essere importante. Perché sulle fasce pareva di essere in Lega Pro, ed oggi in Europa League.

Quest'Udinese, oggi, ha scoperto di avere tre giocatori in più per l'anno prossimo. Angella, seppur assente, è ormai un titolare aggiunto. Perica dà molte più garanzie del bizzosso quanto estroso Thereau. Balic può diventare il regista che ci serve, se manteniamo il basilare Hallfredsson a recuperare palloni. E non scordiamoci che in B gioca un certo Lasagna, nostro grazie al buon tempismo della società, che sta facendo gol su gol in una squadra dove il migliore dei nostri attaccanti non riuscirebbe a segnare. Il prossimo mercato sarà facile facile, e la società deve ringraziare Delneri...

L'ultima parentesi la dedico a Zapata. Non vale quindici milioni nemmeno se facesse uova d'oro; a mio avviso non ne vale nemmeno sette. Ma se ci mette sempre l'impegno delle ultime, con cinque o sei milioni massimo potrebbe rimanere. Ma non sono io che poso decidere. E' la società che sa cosa gli sia successo a dicembre e gennaio. Un giocatore troppo sensibile alle voci di mercato, non ha il fegato per stare a Udine. Non stiamo parlando di un campione, ma di un giocatore generoso... veda lui e la società. Deve crescere e quello che ha fatto quest'anno non basta per investire sette milioni, il Napoli se ne faccia una ragione.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 07 maggio 2017 alle 14:53
Autore: Giacomo Treppo
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