Il pareggio contro la Fiorentina è di quelli che fa “arrabbiare”, così alle 5 del mattino sto guardando il soffitto, steso nel letto. Non riesco a riaddormentarmi e provo a scrivere un editoriale che per forza verrà male. C'è poco sistema, c'è poca struttura nei pensieri che lascia una partita così. L'Udinese di Iachini gioca una partita che eguaglia il capolavoro di De Canio dell'anno scorso. Imbriglia la Fiorentina, le lascia un possesso palla sterile, questa volta sì, la punisce.

Purtroppo la squadra bianconera ha dovuto fare i conti con un Mazzoleni che non era certo in giornata. Sul rigore penso sia stato tratto in inganno dal giudice di porta, ma la mancata (doppia) espulsione del giocatore viola grida vendetta. Pareggiare una partita che avresti meritato di vincere fa male. D'altra parte la Fiorentina può ritenersi fortunata, questo inizio campionato ha già visto, più o meno, il totale di errori commessi in tutta la scorsa stagione a livello arbitrale e la viola ne è stata spettatrice “fortunata”, sia contro la Juventus (dove ha comunque perso), sia contro l'Udinese. E mi perdoni Babacar, attaccante che ho apprezzato già in serie B, ma quello era fallo nella ginnastica ritmica o nel nuoto sincronizzato, non nel calcio. Il metro di giudizio è stato uno per il rigore, e un altro sulla mancata espulsione.

Iachini vince la partita su Sousa. Mentre il portoghese non capisce che deve affondare di più sulla nostra sinistra, il marchigiano con il cappellino manda in campo una squadra che sa difendere e muovere il centrocampo in senso orizzontale. Pressa alta la difesa viola e fa rispettare le consegne ai suoi. C'è poca anarchia nell'Udinese di ieri sera, e c'è il carattere che il mister col berretto aveva proprio ai tempi della Fiorentina. Costruisce su De Paul una posizione in campo che lo faccia correre di meno (a vuoto) e così l'argentino può confezionare giocate illuminate davanti. Sono encomiabili Zapata per il lavoro sporco anche in fase difensiva e per le sportellate davanti, Badu per la corsa continua, Perica per il pieno sacrificio. A vedere un ventenne che al 60esimo minuto non ne ha più viene da chiedersi che tipo di preparazione abbiamo fatto. Ma la colpa non è dello staff tecnico, bensì di un giocatore generoso che deve crescere ed imparare a dosare le forze, la corsa, il fiato durante tutto l'arco della partita. Questa Udinese ha bisogno di lui!

Di contro, abbiamo visto un Kums timido, troppo timido per i piedi che ha. Bisogna spiegare ai compagni che ogni volta si sentono pressati devono guardare al belga per scaricare. I nostri momenti migliori sono coincisi, specie nel primo tempo, con giocate del regista basso che faceva uscire la squadra con passaggi semplici, sì, ma sempre sull'uomo smarcato.

C'è stato un secondo tempo importante. Ogni volta che l'arbitro fischia per due volte e i giocatori vanno a bere un tè caldo io sgrano il rosario, tiro fuori i santini ed inizio a pregare che la squadra non rimanga negli spogliatoi. Forse ha ragione Iachini, lui dice che questo è l'anno zero. Io che ne ho già visti tre di anni zero penso che questo possa essere l'anno zero, se la società lo seguirà e se gli stranieri, specialmente in prestito o in scadenza, non perderanno gli stimoli nelle ultime dieci partite. La salvezza è a portata.

Certo, l'Udinese non vince la partita per gli errori di un arbitro in campo, ma se siamo tornati a subire tanti gol la responsabilità è di un altro arbitro, questa volta interno. Sì perché, se Mazzoleni ne ha combinate più di Pierino, anche in società qualche errore è stato fatto. Non è possibile, e mi scusino perché dopo una partita così vorrei solo e soltanto lodare chi ha portato a Udine De Paul, che questa estate mi sia accorto io, giornalaio e pseudo tifoso, che a sinistra eravamo scoperti. Qualcuno ha rimpianto Piris, un giocatore forse non eccelso, ma certamente migliore sia di Armero che di Ali Adnan. Abbiamo visto Samir occupare quella posizione e ci chiediamo tutti quanto ancora dovrà restare lontano dal campo. Perché dei quattro gol presi in quattro giorni, almeno tre derivano da errori o incapacità dei terzini sinistri. Bisogna fare qualcosa. Aspettare gennaio sarebbe criminale. Che si voglia spostare Felipe, ma attualmente è lui che dirige la difesa e lo fa anche bene, o inserire qualcuno fuori ruolo, è importante non concedere all'avversario il fianco. Ce lo vedete voi, un esercito che ha un fianco debole, una Caporetto sguarnita? La storia insegna. D'ora in poi, aspettiamoci che tutti attacchino da quella parte.

Ora bando alle critiche. Il brutto di essere un tifoso è che stanotte ho dormito poco e male; il bello è che penso alla trasferta di Reggio Emilia con la voglia di rivedere tre attaccanti che ci credono sempre, fino all'ultimo, come sulla palla che pareva persa da cui è nato il primo gol. L'Udinese ha sostituito la leadership con la "sana ignoranza" dei giovani. E' lì che bisogna puntare, se si vuole che questo sia davvero l'anno zero.

 

 

 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 22 settembre 2016 alle 08:00
Autore: Giacomo Treppo
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